Castro, sui passi di Enea
Nel tratto di strada litoranea che collega Santa Cesarea Terme a Leuca si scorge, alta sul mare, la rocca su cui è stata edificata Castro. Il borgo è un esempio di città fortificata circondata integralmente da possenti mura rinforzate da torrioni e da un castello situato su quello che costituisce il principale punto di accesso al centro storico, Piazza Perotti, dove un tempo si apriva Porta Terra. Dalla piazza, con la sua rosa dei venti, guardando a est con un cielo limpido è possibile ammirare i monti albanesi e le isole greche.
Addentrandosi nel centro storico da via Roma e svoltando nella stretta via Santa Dorotea, il visitatore può accedere al Castello Aragonese sede del Museo Archeologico di Castro. Nelle sue sale sono esposte le testimonianze della frequentazione del sito fin da epoca preistorica e i ritrovamenti effettuati nel corso delle recenti campagne di scavo archeologico che hanno portato alla luce la Castrum Minervae citata da Virgilio nel III libro dell’Eneide, in cui si descrive l’approdo in Italia dell’eroe troiano.
“crebrescunt optatae aurae portusque patescit
iam proprior templumque apparet in arce Minervae”
(Virgilio, Eneide, Libro III, versi 530-531)
“le brezze bramate crescono ed ormai più vicino si apre il porto
e sulla rocca appare il tempio di Minerva”
Ritornando su via Roma si raggiunge Piazza Vittoria su cui prospetta la Cattedrale normanna risalente al 1171. L’edificio fu quasi completamente distrutto in una incursione dei Turchi e ricostruito conservando solo all’esterno elementi architettonici medievali. Sul lato sud la chiesa è affiancata dal Palazzo Vescovile (XV-XVI sec.) residenza dei vescovi di Castro fino alla soppressione della Diocesi nel 1818; sul lato nord incorpora una chiesa bizantina databile al IX-X secolo. L’interno della chiesa doveva avere un ricco repertorio decorativo di cui si conservano ora solo pochi frammenti di affreschi.
A poca distanza da Piazza Vittoria è situata l’area archeologica di Località Capanne. Nel corso dei recenti scavi sono emersi materiali ceramici e altri oggetti riferibili ad offerte votive contenuti in uno strato cineroso, con carboncini e ossa di animali. Ulteriore indizio dell’esistenza di un’area sacra è un elemento architettonico in pietra leccese riferibile alla decorazione del frontone di un tempio. Nel 2007 fu rinvenuto, in maniera fortuita, un bronzetto alto 14 cm raffigurante Atena Minerva che confermerebbe la presenza di un tempio ben visibile per chi arrivava dal mare e identificabile con quello descritto da Virgilio nell’Eneide in riferimento al primo approdo sulla costa italica di Enea.
Il piccolo centro storico è circondato da imponenti mura di fortificazione: una suggestiva passeggiata panoramica permette di osservare la sovrapposizione delle mura medievali e successivamente spagnole direttamente sulla cinta di fortificazione messapica (IV-III sec. a.C.).
Da non perdere è la visita di Grotta Zinzulusa. La grotta si apre con uno scenografico ingresso a picco sul mare smeraldino. Le numerose stalattiti formatesi sulla volta del maestoso ingresso sono all’origine del nome: secondo la fantasia popolare, infatti, tali concrezioni sono simili a stracci appesi che nel dialetto salentino sono detti zinzuli. Il percorso all’interno della grotta è lungo complessivamente 150 metri e si articola in tre parti geomorfologicamente distinte: la prima, che si estende dall’ingresso alla ‘Cripta’ è un settore interessato da numerosi fenomeni di crollo della volta e dalla presenza di un piccolo specchio d’acqua detto la ‘Conca’; la seconda parte si estende fino al grande ambiente denominato ‘Duomo’, alto circa 25 metri, caratterizzato da notevoli fenomeni di erosione delle acque interne. La parte terminale della grotta, occupata dal Cocito, è un’area biologicamente protetta e vi si può accedere solo per motivi di studio e di ricerca.
Itinerario
Passeggiata delle Mura, Cattedrale, chiesetta bizantina, Museo Archeologico presso il Castello Aragonese (ingresso a pagamento).
Durata: 2 ore
Suggerimento: possibilità di abbinare la visita del Sistema Museale di Vaste e Poggiardo o di Grotta Zinzulusa (ingresso a pagamento) per un itinerario della durata dell’intera giornata.