Itinerario della Memoria nel Salento
A seguito del Secondo Conflitto Mondiale in tutta Europa si manifestò la necessità di affrontare la questione relativa alle cosiddette DPs, Displaced Persons, il gran numero di sfollati, fuggiaschi, profughi, sopravvissuti ai campi di concentramento e di lavoro nazisti.
A partire dal settembre 1943, verso la Puglia appena liberata e provata dalla guerra, confluì un flusso di profughi e rifugiati ebrei di varia nazionalità. Nel Salento furono scelti come luoghi per ospitare campi di accoglienza le località balneari di Santa Maria al Bagno (CAMP 34), Santa Maria di Leuca (CAMP 35), Santa Cesarea Terme (CAMP 36) e Tricase Porto (CAMP 39) dove alcuni edifici e ville furono temporaneamente requisiti. L’itinerario ripercorre i luoghi che ospitarono i campi, cercando di mettere in luce attraverso documenti e foto storiche le testimonianze superstiti.
Nei racconti dei profughi ebrei, giunti sulle coste del Salento, emerge il ricordo di un luogo di convalescenza, rigenerazione e ritorno alla normalità dopo gli orrori della Shoah.
L’itinerario della Memoria nel Salento tocca le località che nei confusi ricordi dell’epoca vengono definite “le Sante”.
Le donne che risiedevano nei campi salentini venivano portate a partorire nell’ospedale, allestito dagli Alleati nella Ex “Colonia Scarciglia”, ai piedi del monumentale Faro di Leuca divenuto simbolo di Rinascita.
Itinerario
Mezza giornata: Santa Maria di Leuca, Tricase Porto e Santa Cesarea Terme
Giornata intera: Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno (ingresso a pagamento), Santa Maria di Leuca, Tricase Porto e Santa Cesarea Terme
L’itinerario può essere abbinato alla mostra “Racconti di Memoria. Storie di Accoglienza da una Terra di Frontiera”
Suggerimento: possibilità di abbinare il percorso all’itinerario “Lecce ebraica”