Lecce Contemporanea tra ville liberty e architettura razionale

La nuova città di Lecce si configura tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. All’insegna del “decoro e dell’igiene pubblica” vengono promossi imponenti interventi come l’abbattimento delle mura, la colmatura dei fossati e la costruzione di un anello verde intorno alla città fatto di giardini, viali alberati, ville e villini in stile liberty. Negli anni ‘20 del Novecento Lecce subisce, come la maggior parte delle città italiane, notevoli ristrutturazioni urbanistiche nell’ambito del Ventennio fascista. Demolizioni, nuove costruzioni, interventi relativi a strade e sistema fognario, palazzi pubblici e case per il popolo. I lavori si concentrano soprattutto nelle aree prospicienti i viali, attorno alle mura, che diventano i luoghi privilegiati del prestigio fascista e nell’area destinata alla nuova espansione urbanistica, tra il Castello e il Palazzo delle Poste appena costruito da cui Mussolini, il 7 settembre 1934, terrà il suo discorso alla città.

Necessario supporto alla politica del regime, anche le vestigia romane del teatro e dell’anfiteatro, recentemente scoperte, vengono messe in luce e festeggiate nell’ambito delle celebrazioni per il Bimillenario Augusteo.

Passeggiata lungo Viale Gallipoli e Viale Lo Re; Piazza Libertini e Palazzo delle Poste, Piazza Sant’Oronzo; Porta Napoli e Palazzo Codacci-Pisanelli.

Durata: 3 ore