Melfi, città federiciana

Melfi è collocata nella parte più settentrionale della Basilicata, nel cuore del Vulture. Affascina il visitatore per la sua storia antica di cui conserva mirabili testimonianze.

Il suo castello fu scelto dall’imperatore Federico II di Svevia come residenza estiva dove praticare l’amata arte della falconeria. Da qui nel 1231, promulgò le Costituitiones Augustales, norme e leggi che regolamentavano la vita quotidiana nel Regno di Sicilia.

Il Castello è la sede del Museo Archeologico del Melfese  “Massimo Pallottino” dove è possibile ammirare reperti archeologici pertinenti ai più antichi insediamenti del comprensorio del Vulture- Melfese.  Della collezione archeologica fa parte l’eccezionale sarcofago in marmo databile al II sec. d.C., rinvenuto nel 1856 in località “Albero in Piano” a Rapolla. Sul coperchio è rappresentata una giovane donna distesa su un letto come fosse addormentata. Il sarcofago si presenta nella struttura con una ricca ripartizione architettonica a tempietti sorretti da colonne scanalate con la presenza di divinità ed eroi.

Il suggestivo centro storico, di impianto medievale, è ancora circondato dalle antiche mura normanne con torrioni di avvistamento in cui si apre “Porta Venosina” così chiamata perché da essa partiva una strada che conduceva attraverso la Via Appia a Venosa. La porta è l’unica conservata delle sei che un tempo si aprivano nel circuito difensivo.

La passeggiata nel centro storico della città di Melfi conduce alla scoperta della  Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta al lato della quale spicca il campanile in stile romanico.

Centro Storico, Cattedrale di Santa Maria Assunta, Castello svevo (ingresso a pagamento).

Durata: mezza giornata

Suggerimento: possibilità di abbinare la visita guidata alla città di Venosa  per un itinerario della durata dell’intera giornata.